Trattato del Quirinale: Approfondimenti

La ratifica

L’inizio del mese di febbraio 2023 ha visto l’entrata in vigore ufficiale del Trattato del Quirinale, con la conclusione da parte francese dell’iter di ratifica, in ritardo rispetto all’Italia. Il Trattato tra Italia e Francia per una cooperazione bilaterale rafforzata, adottato a Roma il 26 novembre 2021 aveva visto la ratifica italiana con legge 12 luglio 2022 n. 90 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 15 Luglio 2022, in seguito a voto favorevole tenutosi il 25 Maggio 2022 alla Camera dei Deputati, ed il 5 luglio 2022 al Senato della Repubblica.

La Legge francese n. 2022-1384 è stata invece approvata con successiva ratifica Presidenziale (nel sistema francese la ratifica dei Trattati internazionale spetta al Presidente della Repubblica) a seguito di voto favorevole dell’Assemblea Nazionale il 31 ottobre 2022, preceduto da quello del Senato, il 27 settembre 2022, e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 1° novembre 2022.

Il Trattato è entrato formalmente in vigore il primo giorno del secondo mese seguente la data di ricezione dell’ultima notifica.

I dodici articoli del Trattato sono stati esaminati in gran parte in questi ultimi mesi, e l’esame continuerà per quelli ancora da illustrare, con temi di applicazione che riguardano gli affari esteri, la sicurezza e la difesa, gli affari europei, le politiche migratorie, giustizia e affari interni, la cooperazione economica, industriale e digitale, lo sviluppo sociale, sostenibile e inclusivo, lo spazio; l’istruzione e formazione, ricerca e innovazione, la cultura, i giovani e la società civile, e la cooperazione transfrontaliera. In ogni caso si può affermare che l’intero impianto si poggia su alcune fondamenta comuni:

  1. I valori condivisi e proiettati su una visione comune dell’Europa e delle sue prospettive;
  2. Lo sviluppo di una riflessione congiunta franco-italiana su alcuni temi di importanza strategica, pensando meccanismi di gestione condivisi applicabili a livello politico e amministrativo, e le modalità di una loro attuazione in via continuativa;
  3. La promozione di scambi per la formazione congiunta di funzionari amministrativi e di giovani;
  4. La promozione di una collaborazione a livello inter-ministeriale; a questo proposito, ogni anno sarà organizzato un vertice intergovernativo e dovrà essere assicurata la presenza di un membro del Governo di uno dei due Stati al Consiglio dei Ministri dell’altro Paese, almeno una volta per trimestre e in alternanza;
  5. Il maggiore coinvolgimento possibile della società civile nell’attuazione del Trattato.

Il Trattato ha durata indeterminata, con possibilità di denuncia con un preavviso di almeno 12 mesi per via diplomatica.

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