Secondo il Financial Times, verranno abbassate le barriere all’estrazione e produzione di materiali critici come litio, cobalto e grafite, necessari per parchi eolici, pannelli solari e veicoli elettrici. “La domanda sta aumentando notevolmente a causa della transizione digitale e verde della nostra società, ma troppo spesso dipendiamo quasi interamente dalle importazioni, mentre la geopolitica delle catene di approvvigionamento è sempre più instabile”, afferma il commissario per il mercato interno dell’Ue Thierry Breton. Il Financial Times ricorda il caso delle grandi riserve di litio in Portogallo e della miniera di Barroso nel nord-est del Paese, che avrebbe dovuto iniziare la produzione di litio per le batterie dei veicoli elettrici nel 2020, ma in attesa dell’approvazione ambientale la data è stata posticipata più volte.
La Commissione sta lavorando così a una proposta di legge sulle materie prime volta a stimolare la produzione dell’Ue. Secondo la Commissione, nel 2020 circa il 22% della produzione di energia dell’Ue proveniva da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di salire al 32% entro il 2030, o anche fino al 45% stando alla richiesta della commissione Industria del Parlamento europeo. Per il 2030 la domanda nell’UE di terre rare per le turbine eoliche aumenterà di cinque volte, con una offerta globale solo raddoppiata. La domanda di litio dovrebbe essere 60 volte superiore ai consumi attuali entro il 2050, quella di cobalto e grafite 15 volte superiore.
Fonte: ANSA
Secondo il Financial Times, verranno abbassate le barriere all’estrazione e produzione di materiali critici come litio, cobalto e grafite, necessari per parchi eolici, pannelli solari e veicoli elettrici. “La domanda sta aumentando notevolmente a causa della transizione digitale e verde della nostra società, ma troppo spesso dipendiamo quasi interamente dalle importazioni, mentre la geopolitica delle catene di approvvigionamento è sempre più instabile”, afferma il commissario per il mercato interno dell’Ue Thierry Breton. Il Financial Times ricorda il caso delle grandi riserve di litio in Portogallo e della miniera di Barroso nel nord-est del Paese, che avrebbe dovuto iniziare la produzione di litio per le batterie dei veicoli elettrici nel 2020, ma in attesa dell’approvazione ambientale la data è stata posticipata più volte. La Commissione sta lavorando così a una proposta di legge sulle materie prime volta a stimolare la produzione dell’Ue. Secondo la Commissione, nel 2020 circa il 22% della produzione di energia dell’Ue proveniva da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di salire al 32% entro il 2030, o anche fino al 45% stando alla richiesta della commissione Industria del Parlamento europeo. Per il 2030 la domanda nell’UE di terre rare per le turbine eoliche aumenterà di cinque volte, con una offerta globale solo raddoppiata. La domanda di litio dovrebbe essere 60 volte superiore ai consumi attuali entro il 2050, quella di cobalto e grafite 15 volte superiore.
Fonte: ANSA