IREFI: Ci racconti dell’investimento recentemente approvato dalla Commissione Europea che sarà realizzato a Catania.
Renato Martire: Nel quadro normativo dell’European Chips Act, la Commissione Europea lo scorso 31 maggio ha approvato una misura di Aiuto di Stato da €2 miliardi a sostegno di un investimento complessivo di oltre €5 miliardi di STMicroelectronics, per la costruzione a Catania di un nuovo impianto produttivo di dispositivi in Carburo di Silicio (SiC). Il nuovo investimento, denominato ‘SiC Campus’, ha ricevuto il riconoscimento da parte della Commissione di ‘First of a Kind’ (FOAK) quindi il primo del suo genere in Europa. ST realizzerà in un unico stabilimento una completa integrazione verticale di tutto il processo produttivo che andrà dalla fase di produzione del substrato in Carburo di Silicio alla fabbricazione del dispositivo finale. L’avvio della produzione è previsto nel 2026, con l’obiettivo di raggiungere la piena capacità entro il 2033. Nel ‘SiC Campus’, e’ prioritaria la sostenibilità ambientale cheinfatti e’ già parte integrante della fase di progettazione e lo sarà anche delle attività operative dello stabilimento a pieno regime, per salvaguardare un consumo responsabile di risorse essenziali, come acqua ed energia elettrica.
IREFI: Ha parlato di sostenibilità ambientale: come il nuovo investimento posiziona ST sul mercato, anche alla luce del Green Deal europeo?
Renato Martire: STMicroelectronics è un Integrated Device Manufacturer, stabilmente presente nella top 10 mondiale dei produttori di semiconduttori, con clienti globali e in tutti i settori applicativi dell’elettronica. Con specifico riguardo ai dispositivi in Carburo di Silicio, ST è al momento leader di mercato. L’importanza di questi dispositivi è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi della transizione ecologica e del Green Deal europeo. Il SiC si presenta, difatti, come alternativa competitiva rispetto al silicio per una serie di proprietà intrinseche (miglior gestione termica, maggiore velocità di commutazione, minore dissipazione di energia e maggiore densità di potenza) che consentono lo sviluppo di soluzioni per l’elettrificazione e l’efficientamento energetico a prestazioni più elevate e consumi più sostenibili. I componenti SiC sono quindi fondamentali per la realizzazione di processi trasformativi come l’elettrificazione dell’auto, lo smart manufacturing, la conversione di potenza ad alta efficienza energetica, la generazione e la distribuzione di energia; tutti contesti nei quali l’Europa vanta produttori di livello mondiale. In questo contesto, l’investimento del ‘SiC Campus’ crea benefici a livello competitivo, innovativo e socio-ambientale.
IREFI: In che modo le politiche economiche e industriali dell’Unione Europea influenzano le attività di STMicroelectronics?
Renato Martire: Le nuove policy europee degli ultimi anni hanno costituito una leva chiave per accelerare e spingere gli investimenti di ST e dei maggiori players europei. Dopo l’approvazione del Chips Act negli Stati Uniti, in Giappone, in Corea del Sud e interventi ingenti in Cina, anche l’Europa con l’entrata in vigore lo scorso settembre dello European Chips Act si è dotata di uno strumento efficace ed essenziale per poter:
- rafforzare la leadership europea nel campo della ricerca e della tecnologia;
- incrementare la capacità produttiva europea fino a raggiungere il 20% del mercato globale entro il 2030 (oggi è circa la metà);
- sviluppare e rafforzare la capacità di innovare nella progettazione, nella fabbricazione e nel packaging di chip di nuova generazione;
- affrontare la carenza di competenze, attrarre nuovi talenti e sostenere l’emergere di una forza lavoro qualificata.
Il Chips Act è stato preceduto da uno strumento essenziale per sostenere le attività di ricerca, sviluppo e prima industrializzazione. Mi riferisco agli Important Projects of Common European Interest (IPCEI), ai quali ST partecipa attivamente. Il primo in assoluto è partito nel 2018 ed è stato dedicato alla microelettronica, coinvolgendo 29 imprese di 5 diversi Stati Membri con una pipeline di progettualità condivisa pari a un valore complessivo di investimento pari a quasi €7 miliardi. Inoltre, il primo IPCEI ha innescato un processo virtuoso, che raccoglie i suoi frutti nel secondo programma dedicato alla microelettronica approvato lo scorso anno con la partecipazione di ben 56 imprese di 14 Stati Membri, e un ammontare complessivo di investimenti approvati che sfiora i €14 miliardi. È innegabile che policy come quelle appena citate, con una visione organica e condivisa di tematiche e progettualità, abbiano segnato un cambio di passo nello sviluppo del network e delle partnership a livello europeo con effetti positivi su tutta la catena del valore.
IREFI: Come vede il ruolo della ricerca e dell’innovazione nello sviluppo del settore dei semiconduttori in Europa, e quali iniziative specifiche sta portando avanti STMicroelectronics in questo ambito?
Renato Martire: Le attività di R&S sono fondamentali per la competitività dei produttori europei di semiconduttori, tant’è che in ST degli oltre 50mila dipendenti presenti in tutto il mondo, circa il 18% sono ricercatori; in Italia e in Francia questa percentuale sfiora il 30%. Senza innovazione non si può fare impresa nel settore dei semiconduttori. ST crede fortemente che l’innovazione sia uno sforzo collettivo, dove in una logica ‘win-win’ si scambiano conoscenze tra i diversi attori dell’ecosistema concorrendo così alla sua crescita complessiva. Ne consegue che le reti di collaborazione diventano sempre più ampie, coinvolgendo centri di ricerca e università nazionali e internazionali, PMI, incubatori e acceleratori di startup. Anche i nostri fornitori hanno un ruolo importante in questo ecosistema, in un’ottica sempre più strategica di rafforzamento della supply chain. ‘Ça va sans dire’ che tutto questo, senza capitale umano, è irrealizzabile. Pertanto, il nostro impegno verso le attività di orientamento, formazione e attrazione di talenti è molto importante. Siamo impegnati con università italiane ed europee, ITS e scuole superiori ad indirizzo tecnico, per formare nel modo più adeguato alle esigenze del settore quelli che saranno i nostri colleghi del futuro, accompagnandoli con borse di studio e mentoring durante il loro percorso formativo, nell’ottica condivisa di premiare sempre le competenze e il merito.