I produttori di semiconduttori STMicroelectronics e GlobalFoundries hanno annunciato lunedì la firma di un memorandum d’intesa per la costruzione di un nuovo impianto di produzione per un’ampia gamma di tecnologie in Francia. L’annuncio arriva durante il 5° summit “Choose France”, dedicato all’attrattività del Paese, tenutosi al Castello di Versailles. “Questo importante investimento pluriennale è finalizzato non solo alla produzione di tecnologie avanzate per i semiconduttori in Europa, ma anche a sostenere la leadership e la resilienza degli ecosistemi tecnologici europei, dalla ricerca e sviluppo alla produzione in grandi volumi”, hanno dichiarato le due aziende in un comunicato. Di conseguenza, la STMicroelectronics e il suo partner statunitense GlobalFoundries intendono soddisfare la domanda dei clienti “con capacità aggiuntive in tecnologie complesse e avanzate per servire mercati finali chiave, come quello automobilistico, industriale, I&T e delle infrastrutture di comunicazione”.
Il nuovo impianto di produzione dei due giganti dei semiconduttori sarà adiacente all’attuale stabilimento di produzione di wafer da 300 mm della STMicroelectronics a Crolles, nell’Isère. Il nuovo impianto dovrebbe raggiungere la piena capacità entro il 2026, producendo fino a 620.000 wafer da 300 mm all’anno, il 42% dei quali sarà destinato a STMicroelectronics. Il progetto contribuirà in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi dell’European Chips Act, uno dei cui scopi è quello di aumentare la capacità produttiva europea fino al 20% della capacità mondiale entro il 2030. Secondo fonti del governo francese il progetto di ‘mega-fabbrica’ guidato da STMicroelectronics e GlobalFoundries a Crolles, nell’Isère, rappresenta oltre 5,7 miliardi di euro di investimenti”. Bruno Le Maire, ministro francese dell’Economia ha commentato: “È il più grande investimento industriale degli ultimi decenni al di fuori del settore nucleare e un importante passo avanti per la nostra sovranità industriale: significa 1.000 posti di lavoro”.
Fonte: Les Echos
I produttori di semiconduttori STMicroelectronics e GlobalFoundries hanno annunciato lunedì la firma di un memorandum d’intesa per la costruzione di un nuovo impianto di produzione per un’ampia gamma di tecnologie in Francia. L’annuncio arriva durante il 5° summit “Choose France“, dedicato all’attrattività del Paese, tenutosi al Castello di Versailles. “Questo importante investimento pluriennale è finalizzato non solo alla produzione di tecnologie avanzate per i semiconduttori in Europa, ma anche a sostenere la leadership e la resilienza degli ecosistemi tecnologici europei, dalla ricerca e sviluppo alla produzione in grandi volumi”, hanno dichiarato le due aziende in un comunicato. Di conseguenza, la STMicroelectronics e il suo partner statunitense GlobalFoundries intendono soddisfare la domanda dei clienti “con capacità aggiuntive in tecnologie complesse e avanzate per servire mercati finali chiave, come quello automobilistico, industriale, I&T e delle infrastrutture di comunicazione”. Il nuovo impianto di produzione dei due giganti dei semiconduttori sarà adiacente all’attuale stabilimento di produzione di wafer da 300 mm della STMicroelectronics a Crolles, nell’Isère. Il nuovo impianto dovrebbe raggiungere la piena capacità entro il 2026, producendo fino a 620.000 wafer da 300 mm all’anno, il 42% dei quali sarà destinato a STMicroelectronics. Il progetto contribuirà in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi dell’European Chips Act, uno dei cui scopi è quello di aumentare la capacità produttiva europea fino al 20% della capacità mondiale entro il 2030. Secondo fonti del governo francese il progetto di ‘mega-fabbrica’ guidato da STMicroelectronics e GlobalFoundries a Crolles, nell’Isère, rappresenta oltre 5,7 miliardi di euro di investimenti”. Bruno Le Maire, ministro francese dell’Economia ha commentato: “È il più grande investimento industriale degli ultimi decenni al di fuori del settore nucleare e un importante passo avanti per la nostra sovranità industriale: significa 1.000 posti di lavoro”.
Fonte: Les Echos